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domenica 27 marzo 2011

siamo tutti clan-destini? Pane e coraggio.





Salve amici, doveroso un pensiero, alla situazione, Clandestini e Rifugiati Politici.
A mio modesto parere non trovo molta differenza in queste categorie, ma penso che le stesse, siano sinonimi di ESSERI UMANI.
Si signori stiamo parlando di esseri umani, in carne ed ossa e con tutti i requisiti che un umano ha, pensate loro il sanque lo hanno rosso, come il nostro.
Sfortunati, per essere nati dove il primo uomo è nato, e si è evoluto.
Disperati, pèr pagare gli scafisti, che gli fanno attraversare il mediterraneo sensa, il cosidetto diritto di recesso.
Ingenui, per credere di farsi una vita migliore in un paese migliore dal loro.
Educati, per rimanere immobili, sporchi, affamati, e considerati dei diversi, rimanendo in fila per dei giorni aspettando un turno per tutto.
Adesso lascio a voi e alla vostra coscenza, ulteriori pensieri in merito, vi lascio con una canzone di Ivano Fossati "PANE E CORAGGIO" il titolo dice tutto.
Dedicato a tutti quelli che sperano in una vita migliore.......e, per questo che siamo tutti CLAN-DESTINI.

Clandestino:
L'immigrazione clandestina è l'ingresso- o, alternativamente il soggiorno- di cittadini stranieri in violazione delle leggi di immigrazione del paese di destinazione.
Gli immigrati sono mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori perché spesso i Paesi di provenienza sono poveri oppure in quei Paesi non vengono rispettati i diritti civili.  
Clan
E' un termine di origine gaelica (clann) che significa letteralmente figli oppure famiglia, e identifica genericamente un'aggregazione di persone unite da gradi di parentela o di affinità, oppure di comunanza di interessi.
Destino:
O fato, tradizionalmente ci si riferisce all'insieme di tutti gli eventi inevitabili che accadono in una linea temporale soggetta alla necessità.
Rifugiato:
(o, più diffusamente, rifugiato politico) è un termine giuridico  che indica chi è fuggito o è stato espulso a causa di discriminazioni politiche, religiose o raziali dal proprio Paese e trova ospitalità in un Paese straniero.






Pane e coraggio (di Ivano Fossati) 
 
Proprio sul filo della frontiera
il commissario ci fa fermare
su quella barca troppo piena
non ci potrà più rimandare
su quella barca troppo piena
non ci possiamo ritornare.

E sì che l'Italia sembrava un sogno
steso per lungo ad asciugare
sembrava una donna fin troppo bella
che stesse lì per farsi amare
sembrava a tutti fin troppo bello
che stesse lì a farsi toccare.

E noi cambiavamo molto in fretta
il nostro sogno in illusione
incoraggiati dalla bellezza
vista per televisione
disorientati dalla miseria
e da un po' di televisione.

Pane e coraggio ci vogliono ancora
che questo mondo non è cambiato
pane e coraggio ci vogliono ancora
sembra che il tempo non sia passato
pane e coraggio commissario
che c'hai il cappello per comandare
pane e fortuna moglie mia
che reggi l'ombrello per riparare.

Per riparare questi figli
dalle ondate del buio mare
e le figlie dagli sguardi
che dovranno sopportare
e le figlie dagli oltraggi
che dovranno sopportare.

Nina ci vogliono scarpe buone
e gambe belle Lucia
Nina ci vogliono scarpe buone
pane e fortuna e così sia
ma soprattutto ci vuole coraggio
a trascinare le nostre suole
da una terra che ci odia
ad un'altra che non ci vuole.

Proprio sul filo della frontiera
commissario ci fai fermare
ma su quella barca troppo piena
non ci potrai più rimandare
su quella barca troppo piena
non ci potremo mai più ritornare.

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